L’Italia fuori dai confini nazionali, nata e cresciuta in territorio straniero; a volte più cocciutamente patriottica dell’Italia restata a casa. E’ la storia dell’emigrazione, quella che ormai ci siamo lasciati alle spalle assieme al caro vecchio secolo scorso. Non conosco nessuno che non abbia tra familiari o conoscenti, qualche zio, nonno o lontano parente che non ha vissuto parte delle propria vita fuori confine, per scappare dalla fame o inseguire opportunità.
Le tre signore che ho fotografato sono nate a Port Said in Egitto. Loro padre Luigi Roccheggiani, era titolare di una impresa edile che operava per la “compagnia del canale di Suez” a partire dagli inizi del secolo scorso. Adelina, Marianna rispettivamente classe 1912 e 1914 e le gemelle Artemisia e Yolanda nate nel 1923.
Crebbero nel quartiere europeo di Port Said assieme ad Inglesi e Francesi ed Arabi. Fino a che, con la fine dell’era coloniale, Re Nasser decise di liberarsi della presenza straniera cacciando coloni e semplici lavoratori nati e cresciuti in Egitto da generazioni.
Le gemelle presero marito Inglese, mentre Adelina e Marianna sposarono Italiani. Così Mimmi e Yolanda divennero automaticamente inglesi con passaporto britannico. Questa scelta le portò a Londra, lontano dalle sorelle più grandi tornate nella terra dei genitori, con mariti Italiani e rispettive famiglie.
Ormai vedove, gli ultimi anni della loro vita si sono ritrovate nella casa dei loro genitori a Castel D’emilio in comune di Agugliano (AN). Mimmi, la più giovane, si è definitivamente trasferita da Londra a fianco delle sue sorelle, ormai prossime ai cent’anni, per prendersi cura di loro. Mimmi mi ha raccontato tante storie, lontane nel tempo e nello spazio, non so se mi spiego, di quelle che ti fanno sentire la nostalgia di una vita passata, anche se non si tratta della tua.
Un giorno ho bussato alla loro porta con la fotocamera in mano; mi hanno accolto con il loro sorriso, come sempre.
Max Guidobaldi